La gestione dell’atleta professionista

La gestione dell’atleta professionista

Le gestione dell’atleta professionista è composta da 7 importanti fattori:

1- La componente strutturale
2- La componente posturale
3- La componente metabolica/alimentare
4- La componente sensoriale
5- La componente psicologico/motivazionale
6- La gestione dell’equilibrio carico/scarico
7- La proiezione e prevenzione infortunio

 

La componete strutturale è il substrato ereditario e/o acquisito del soggetto. Essa è caratterizzata dalla capacità delle strutture muscolo-scheletriche di sopportare il sovraccarico e resistere agli eventi traumatici. Questa può essere valutata e migliorata attraverso esercitazioni e/o terapie specifiche.

 

La componente posturale è sicuramente una delle sfaccettature più complesse di un atleta in quanto essa è influenzata da una costellazione di fattori incredibilmente ampia. Inoltre in questo ambito non esistono strategie univoche bensì ogni individuo è un organismo a sé stante con leggi proprie. Per questo motivo l’assetto posturale ottimale può essere ottenuto attraverso la combinazione di svariati tipi di intervento come ad esempio:
– interventi diretti come il trattamento osteopatico o fisioterapico,
– correzioni ortesiche come l’inserimento di plantari specifici,
– correzioni o scarichi occlusali attraverso bite appositamente costruiti,
– training visivo e/o correzioni con lenti speciali per garantire una visione ottimale e conseguentemente una posizione ottimale del capo e del tronco,
– correzioni alimentari altamente specifiche al fine di minimizzare le tensioni addominali e quindi le ripercussioni sulla posizione dell’atleta,
– variazione di strategie e posizioni abitudinarie e/o sport specifiche.
Per ottenere quindi una messa a punto del sistema posturale non è sufficiente mettere plantari e bite, ma è necessaria una competenza che spazia su infiniti ambiti così da poter comprendere le reali correzioni necessarie ad ogni individuo.

 

La componente metabolica/alimentare oltre a giocare un ruolo sul fattore posturale, in quanto il tubo digerente in base al proprio stato di tensione influenza il rachide a più livelli, garantisce il giusto apporto calorico sport specifico. Per tale motivo è di fondamentale importanza costruire attraverso lo scambio interdisciplinare con il dietologo/dietista/nutrizionista un piano alimentare altamente specifico che al tempo stesso risponda al meglio alle necessità metaboliche dello sport ma che non perturbi la fisiologica tonicità del tubo digerente e quindi l’assetto posturale.

 

La componente sensoriale riguarda il benessere dei principali apparati sensoriali quindi bocca, occhio, orecchio. Queste strutture trovano notevole interesse nella posturologia moderna in quanto posso divenire stimolo perturbante verso il sistema posturale oltre a poter falsare la percezione dell’ambiente.
Per quanto riguarda la bocca è ormai risaputo che l’occlusione influenza la nostra postura e ciò avviene attraverso comunicazioni: neurologiche (tra l’innervazione trigeminale dell’apparato stomatognatico e i bersagli dei primi 3 nervi cervicali), meccaniche (attraverso la contiguità aponeurotica tra la lingua e le catene fasciali cervicali) e fisiologiche (per garantire una masticazione e deglutizione fisiologica nonostante eventuali turbe del sistema).
L’occhio invece rappresenta una nuova frontiera di interesse della posturologia e da non molti anni viene studiato non solo nella sua semplice capacità di singola messa a fuoco ma anche nella corretta ed ergonomica comunicazione tra occhio destro e occhio sinistro. Tale concetto oltre a portare una minimizzazione delle interferenze posturali consentirà una correzione massima del fattore percettivo.
Infine l’orecchio o meglio il sistema vestibolare è il crocevia di informazioni di tipo posturale. In questi centri vengono associate tutte le informazioni esterocettive e propriocettive. Ne consegue che per semplificare il compito di questo complessissimo sistema l’organismo dovrà più possibile essere depurato da ogni fattore perturbante.

 

La componente psicologico/motivazionale è sicuramente uno dei fattori principale degli sport moderni. È vero esistono figure professionali dedicate a questo ambito ma non dobbiamo sottovalutare che tale componente è influenzata da ogni individuo che abbia contatti e/o relazioni con l’atleta. Per tale ragione è di fondamentale importanza che l’intero staff sia allineato sul corretto contributo da apportare all’atleta durante ogni contatto.

 

Compito principale del preparatore atletico è la gestione dell’equilibrio carico/scarico. Tale competenza deve però essere implementata da informazioni di natura specialistica come l’interpretazione degli esami ematochimici e le valutazioni funzionali. Per tale ragione ancora una volta è vincente lo scambio interdisciplinare nei vari ambiti di gestione dell’atleta.

 

Infine la proiezione e prevenzione infortunio si compie attraverso una fine e continua valutazione multi-specialistica che genererà continuamente informazioni: sullo stato attuale di salute strutturale, sull’equilibrio dei carichi ortostatici, sulla salute neurologica periferica, e sui vari fattori di sovraccarico. Tale continuo studio consentirà di intraprendere strategie preventive in maniera altamente specifica.